PRIMO TEST DEL VACCINO ANTIRABBICO
06/07/2021
Il 6 luglio 1885 vi fu il primo test sull’uomo del vaccino antirabbico
All’inizio del XIX secolo, in Europa, era assai diffusa l’idrofobia causata dal morso di cane affetto da rabbia. Diversi studi portarono a esperimenti sugli animali fino alla messa a punto del primo vaccino antirabbico da parte di Louis Pasteur, chimico e biologo, molto più noto in effetti per la scoperta di quel procedimento che prese il suo nome: la pastorizzazione e per le sue numerose ricerche sui microbi.
Lunga fu la sua ricerca per identificare l’agente infettivo dell’idrofobia, ma essendo un virus molto piccolo e invisibile ai microscopi dell’epoca, dovette modificare la metodica di studio.
Come dimostrano anche gli appunti di sorella Lina Bianchi - aspirante Infermiera Volontaria della Croce Rossa di Como - nei primi decenni del 900 si studiava come, la cura trovata da Pasteur, prevedesse una dozzina di iniezioni di virus attenuato prelevato dal midollo allungato di un coniglio deceduto per rabbia.
La procedura effettivamente contemplava l’essicazione del materiale encefalico infetto per 14 giorni così da renderlo praticamente inerte e di inocularlo nel malato. Il ciclo della terapia comprendeva 12 iniezioni di virus via via sempre meno attenuato, in modo tale che l’organismo del malato potesse sviluppare le difese immunitarie necessarie per sconfiggere la malattia.
Il 6 luglio 1885, mentre Pasteur era pronto per testare su di sé la sua scoperta, si presentò l’occasione di testarlo invece su un bambino colpito dall’idrofobia: il giovane Joseph Meister di 9 anni che era stato azzannato da un cane rabbioso.
In un paio di settimane il vaccino portò a guarigione il piccolo e nel giro di pochi mesi più di 2000 persone in Europa furono vaccinate con il vaccino messo a punto da Pasteur che divenne per questo destinatario di onori e riconoscimenti in tutta Europa, tanto che fu intitolato a lui l’Istituto antirabbico.
|