Nel giorno del ricordo della Battaglia di Solferino, 24 giugno 1859, le parole di Jean Henri Dunant.

“…Le donne di Castiglione, vedendo che io non faccio alcuna distinzione di nazionalità, seguono il mio esempio testimoniando la stessa benevolenza a tutti questi uomini di origini così diverse e per loro tutti ugualmente stranieri.
"Tutti fratelli" ripetono con compassione.
Onore a queste donne compassionevoli, a queste giovani ragazze di Castiglione! Amorevoli e modeste , esse non hanno tenuto conto né delle fatiche né del disgusto né dei sacrifici, nulla le ha fermate, sfinite o scoraggiate.
Queste buone vecchie, queste belle giovani di Castiglione non potevano salvare la vita a molti di coloro ai quali esse prestarono le proprie cure!
Se gli aiuti fossero stati in numero sufficiente per ritrovare prontamente i feriti delle pianure di Medole, in fondo agli avvallamenti di San Martino, sulle scarpate del Monte Fontana, sulle colline di Solferino non si sarebbero lasciati per lunghe ore, nelle pungenti angosce, questo povero bersagliere, questo ulano o questo zuavo che si sforzavano di sollevarsi malgrado atroci dolori e facevano inutilmente segno da lontano affinché si mandasse una barella nella loro direzione.
Infine si sarebbe evitato il rischio di sotterrare dei vivi con i morti!
Questi moribondi, dimenticati nelle ambulanze di Castiglione, negli ospedali di Brescia, molti dei quali non potevano farsi comprendere nella loro lingua, avrebbero esalto l’ultimo respiro, maledicendo, e bestemmiando, se solo avessero avuto presso di loro un essere caritatevole per soccorrerli, per consolarli?...”

Da “Un souvenir de Solferino”, versione italiana del manoscritto della settima edizione. A cura di Paolo Vanni. Traduzione di Maria Grazia Baccolo.

Da queste parole siamo stati e saremo sempre ispirati nella nostra azione umanitaria. GRAZIE Henri!